lunedì 21 luglio 2014

Recensione: Il gioco proibito, Lisa Jane Smith

Titolo: La casa degli orrori 
Autore: Lisa J Smith
Titolo originale: The forbidden game: the Hunter
Edito da: Newton Compton Editori
Pagine: 240

Consigliato: No.



 Bene, ecco a voi la recensione dell'ultima delusione, pardon, libro che ho letto.

Trama: 

Alla ricerca del regalo perfetto per il suo ragazzo, Jenny Thornton si imbatte in uno strano, inquietante negozio di giochi. Dietro al bancone, un ragazzo ancora più strano, con i capelli argento e gli occhi di un blu elettrico, vende antichi giochi in scatola, amuleti , misteriosi artefatti. Si chiama Julian, e a Jenny consiglia proprio di acquistare uno di quei giochi in scatola molto particolari. La confezione è completamente bianca, non ci sono scritte né immagini, e le istruzioni cominciano con un avvertimento che mette i brividi: «Entrare nel Mondo delle Ombre può essere fatale». Le regole sono molto semplici: ogni partecipante deve scrivere la sua più grande paura e disegnare con dei pennarelli una grande casa vittoriana, il regno dell’Uomo delle Ombre. Jenny è misteriosamente attratta dalla sfida e organizza subito una partita insieme ai suoi più cari amici. Ma il gioco si trasforma in realtà, e la casa diventa vera. In ogni camera si annida un incubo, e nelle stanze prendono forma le paure più oscure dei ragazzi, che si ritrovano a vagare per i tortuosi corridoi, fino a precipitare nell’inferno che ribolle nelle loro menti. La partita è iniziata, e la posta in palio è la vita di Jenny.

Recensione:

 

Dopo aver letto i capitoli iniziali del "Diario del vampiro" ed esserne rimasta delusa, soprattutto per lo stile da fanfiction e i notevoli cambiamenti dalla serie televisiva, decido di dare una seconda possibilità a questa scrittrice con questo libro, "Il gioco proibito", che per mia fortuna ho ricevuto in scambio. E quindi di levarmelo dalla libreria scambiandolo a mia volta.
Innanzitutto non è che si sia inventata chissà cosa di nuovo, un gioco in scatola che risucchia i giocatori al suo interno c'era già, ossia Jumanji.
Ve lo ricordate?
 "Jumanji: un gioco che sa trasportar, chi questo mondo vuol lasciar. Tira i dadi per muovere la pedina, i numeri doppi giocano due volte e il primo che arriva alla fine vince."
Niente di nuovo neppure il discorso di dover affrontare i proprio incubi peggiori in un gioco.
Se vogliamo poi parlare di incubi, questi erano davvero ridicoli, al punto che più che aver paura, molte volte ridevo come una pazza.
D'accordo che ognuno ha le proprie paure e non si dovrebbe giudicare, ma come si fa ad aver paura di una stanza in disordine?
Per quello c'è già "Case da Incubo" su Real Time!
Al massimo puoi aver paura di tua madre che ti sgrida perchè la stanza è in disordine.
Per non parlare del velato razzismo delle scene in cui l'unica ragazza di colore del gruppo ha paura... della tecnologia.
Io l'ho trovato un po' offensivo.
E anche un po' cretino il fatto che una sonda aliena nell'orecchio sia come "un cotton fioc spinto troppo in profondità".
Ma stiamo scherzando?
E il dover affrontare gli incubi io lo intendevo come superarli, combatterli, non starli a guardare per 30 secondi, trovare la porta ed uscire. Finito.
Non credo che uno dopo questa esperienza abbia superato la propria paura.
Parliamo poi dei personaggi: avete presente i filmetti dell'orrore in cui una banda di ragazzini si perde da qualche parte, arriva il mostro/assassino e uno dopo l'altro fanno una brutta fine?
Ecco, sembrava di leggere il copione di uno di questi film.
La ragazza buona e carina, quella di colore super atletica, il nerd innamorato della bella ecc...
Un po' stereotipati.
L'unica nota positiva è Julian, il "cattivo" della situazione.
Ben descritto, ben caratterizzato, affascinante e seducente nelle scene in cui compare.
Offre dialoghi all'altezza del suo ruolo, è cattivo al punto giusto, ed ha un bello stile nel vestire.
E tranquilli nel caso vi doveste dimenticare strada facendo il colore dei suoi occhi: vi viene ricordato in ogni capitolo, e sono 16, anche più volte di seguito, nel caso non fosse chiaro che ha gli occhi blu.
Sarà un libro per ragazzini, ma non vuol dire che sono scemi e non capiscono la prima volta di che colore sono i suoi occhi!!
E non solo i suoi, anche quelli di tutti gli altri.
Quindi mezzo capitolo è dedicato solo alla ripetizione di queste cose, e dopo un po' uno si annoia.
E nel mio caso si irrita anche.
Lo stile è molto semplice, i dialoghi banali, le ripetizioni anche dei nomi dei personaggi dopo un po' è snervante.
Molto noioso.
Ci sono anche degli errori, specie nei verbi, il che irrita maggiormente.
Non lo consiglio.
Ah, e ovviamente è una trilogia, come potrebbe non esserlo?
E purtroppo per me ho ancora un libro della Smith da leggere, "la setta dei vampiri".
Spero che finisca in fretta.

Voto: 

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