martedì 18 agosto 2015

Recensione: Celeste, di Cristina Vichi


Titolo: Celeste
Autore: Cristina Vichi
Pagine: 344
Consigliato:


 Trama:


 Celeste è una ragazza dal cuore selvaggio e impavido, con una forza emotiva talmente spiccata da riuscire a ribellarsi alla corrente ideologica di tutta la nobiltà.
L’inaspettato incontro con l’amore sconvolgerà non poco la sua vita, ma lei combattiva e diffidente, cercherà di resistere con tutte le sue forze a quel turbine di emozioni profonde e sconosciute penetrate nel suo cuore senza chiedere il permesso.
Il passato, però, con i suoi drammi e inganni, sta per esplodere e Celeste si trova proprio al centro di tutto, perché ciò che lei è dipende anche da avvenimenti accaduti quando ancora non era nata.



 Recensione:

 

Celeste, romanzo che mi è stato gentilmente inviato dall’autrice, che ringrazio, racconta le vicende di Celeste appunto, una ragazza indomita e coraggiosa, che segue il suo cuore contro le ingiustizie del mondo.
Ci viene raccontata prima la storia appena precedente la sua nascita, poi la ritroviamo a sei anni, quando il re la manda in convento per domare il suo carattere e ne potrà uscire solo dieci anni più tardi.
Ma una svolta inaspettata attende Celeste e la sua vita prenderà una piega diversa.
Vivrà libera imparando moltissime cose che in un convento non avrebbe mai potuto imparare; conoscerà l’amore e la sofferenza, lotterà e renderà giustizia a coloro che la cercano.
L’aspetto che maggiormente mi è piaciuto in questa storia è appunto la protagonista: molto spesso negli young adult le protagoniste ci vengono descritte come temerarie ed espertissime combattenti, quando poi risultano essere solo antipatiche e presuntuose.Celeste non è assolutamente così: è intelligente e sveglia, combatte bene ed è impulsiva. Verrebbe senza dubbio smistata nei Grifondoro!
Anche gli altri personaggi non sono da meno: sono tutti piuttosto ben delineati e caratterizzati, ed il loro ruolo sarà importante ai fini della trama.
Ma ci sono anche delle pecche che non hanno fatto ottenere al libro il punteggio pieno.
Lo stile di scrittura è davvero molto semplice, a volte fin troppo. I dialoghi sono piuttosto banali e manca quasi del tutto la descrizione delle location e del periodo storico.
Questo è un peccato, perché avrebbe sicuramente arricchito la trama, che si snoda per più di 300 pagine.
Ho trovato poi alcuni errori grammaticali (di cui uno piuttosto grave) e un uso un po’ eccessivo delle virgole.
Insomma, ci sono ampi margini di miglioramento, ma la trama e l’idea in generale e come è stata sviluppata sono veramente buone.

Voto:




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