martedì 16 maggio 2017

Recensione: Un lavoro sporco, di Christopher Moore

Titolo: Un lavoro sporco (Grim Reaper #1)
Autore: Christopher Moore
Titolo originale: A dirty job
Editore: Elliot
Pagine: 443
Consigliato: ovviamente sì

Trama:

 

Charlie Asher è contento, felice, appagato. Una bella moglie in attesa di un figlio. Un negozio di roba usata. Amici con i quali scambiare le solite quattro chiacchiere. Un'esistenza tranquilla. Quando l'adorata Rachel perde la vita dando alla luce la dolce Sophie, la situazione prende decisamente una brutta, bruttissima piega. Charlie, distrutto, inizia a vedere persone e oggetti che non dovrebbero esserci. Che non dovrebbero esistere. Un uomo altissimo color verde menta che appare e scompare a proprio piacimento. Enormi volumi usciti dal nulla che luccicano e si aprono su pagine dense di segreti sull'aldilà. Messaggi misteriosi conditi da teschi e ossa. Corvi spettrali che svolazzano in ogni dove. Conoscenti, amici o perfetti sconosciuti che cominciano a morire. I casi sono due: o Charlie sta impazzendo o qualcosa, qualcuno, l'ha scelto per una missione neppure troppo piacevole. Qualcuna, più precisamente, con tanto di falce e sudario nero vuole essere sostituita o aiutata.

Recensione:

 

"Congratulazioni, sei stato scelto per fare le veci della Morte. E' un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo."

 Ed ecco come tutto è cominciato, o meglio, come Moore è entrato a far parte dei miei scrittori preferiti.
Correva l’anno… 2007 più o meno, io ero in piena fase “sono una cosplayer” e insieme alla mia amica (ormai ex amica) eravamo appassionate a storie gotiche e ai Sandman di Gaiman.
Così, quando vidi la pubblicità, credo su tuttolibri, di Un lavoro sporco, con quella copertina, pensai fosse perfetto da regalare alla mia amica.
A lei piacque così tanto che me lo prestò, ed ecco come scoccò la scintilla.
L’ho ricomprato l’anno scorso, e ho deciso adesso, dopo varie delusioni letterarie, che tornare al mio primo amore libroso fosse cosa buona e giusta.


Senza contare che l’anno scorso è uscito il seguito: Anime di seconda mano.
Quindi troviamo Charlie Asher, proprietario di un negozio di seconda mano, felice come non mai per la nascita della sua bambina, Sophie.
Ma quando vede un gigante nero vestito di verde menta nella camera d’ospedale della moglie, e quest’ultima spira, tutto cambia.
Charlie diventa un mercante di Morte, cioè un aiutante della Morte, perché quella con la M maiuscola, la grande M, è sparita anni fa. Adesso i mercanti di morte devono recuperare i vascelli di anime dalla gente i cui nomi compaiono di notte sull’agenda di fianco al letto.
Nel frattempo deve destreggiarsi con il negozio, la sua bambina e delle creature delle tenebre che sbucano dai tombini e che vogliono i vascelli di anime.
Questa volta, dopo il vangelo e dopo gli impressionisti, Moore scrive della morte. Ne scrive col suo solito spirito umoristico, sagace e originale.
Un lavoro sporco è divertente, coinvolgente. Ho riso fino alle lacrime, ma mi sono anche un po’ commossa, per degli aspetti che alla prima lettura non avevo notato. Perché Moore tratta anche il tema della perdita di una persona cara, o della lunga malattia di una persona che porta alla morte, e delle conseguenze che questo porta sulle persone che rimangono in vita.
Grande protagonista del libro è anche la città di San Francisco, già protagonista di altri suoi libri, come per esempio La vampira della porta accanto.
Quello che poi lo distingue dagli altri, secondo me, sono anche i personaggi di contorno: Lily, la dark che lavora nel negozio di Asher; il tizio vestito di verde menta (non vi dirò come si chiama, perché la scoperta del suo nome è una delle cose più divertenti del libro), la sorella Jane, le creature delle tenebre, L’imperatore di San Francisco con i suoi cani, presente anche in altri libri della serie.

Sono tutti personaggi complessi, ben amalgamati tra loro, che agiscono e che non sono solo di passaggio o che fanno da sfondo.
Mi sembra chiaro quindi che lo consiglio. Non è necessario leggere prima altre sue opere, anche se, nel caso di un personaggio, c’è qualche breve accenno ad altre storie, come ad esempio Demoni: istruzioni per l’uso.
In breve: leggete tutti i libri di Moore che riuscite a trovare. E’ il miglior consiglio che posso darvi.

Voto:


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